Scienza

Metalli pesanti : il ritorno degli squali

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Le premesse :

  • I pesci sono una fonte importante di Omega-3.
  • I pesci grossi contengono più metalli pesanti dei piccoli.
  • I piccoli pesci, meno inquinati, sono da preferire.
  • Per quanto riguarda l’apporto in Oméga-3, l’integrazione resta la soluzione meno rischiosa.

Già sappiamo cosa vi state chiedendo: qual è la relazione tra metalli pesanti e … squali? Salite nel nostro sottomarino  e allacciate strette le cinture, vi portiamo negli abissi più profondi ! Il più delle volte la natura è abbastanza semplice, i più grandi mangiano i più piccoli e così via. I pesci non fanno eccezione alla regola e l'ultimo della catena finisce per concentrare nel suo stomaco grandi quantità di metalli pesanti. Quante volte ci hanno detto che dobbiamo mangiare pesce per avere un apporto sufficiente in Omega 3 ?

Forse non a caso ! Ve lo ricordate quel termine pomposo di acidi grassi essenziali ? In questa logica, è meglio essere mangiati da uno squalo o mangiare uno squalo? La risposta a questa domanda potrebbe non essere prevedibile come pensi ...

Metalli pesanti: di cosa stiamo parlando?

La definizione di metalli pesanti varia a seconda delle fonti, ma noi prendiamo per buona questa: metallo pesante è qualsiasi elemento metallico avente una densità maggiore di 5 grammi per cm3. Non sono tutti dannosi per la salute poiché alcuni a basse dosi sono essenziali per il corretto funzionamento del nostro corpo (zinco, ferro, rame nichel ...) Altri al contrario, molto tossici, non apportano alcun beneficio. In cima alla lista, un trio infernale: mercurio, arsenico e piombo.

Cominciamo dal mercurio* elemento che viene citato in tutti i documentari sugli allevamenti di salmone. Se i media cominciano a lanciare questo campanello d’allarme, un motivo ci sarà. Il mercurio è estremamente tossico per il cervello e il sistema cardiovascolare (1).

* per semplificare, parleremo di mercurio nell’articolo per fare riferimento alla sua forma più tossica: il metilmercurio.

Al secondo posto troviamo l’arsenico, in particolare su acqua e cereali. Le zone a rischio si trovano in particolare in Asia in vivai dove l’acqua e la terra sono già contaminate. Due punti sono da sottolineare sul riso:

  • Uno studio condotto sulle condizioni del fiume YangTze in Cina mostra un'alta concentrazione di arsenico nei chicchi di riso campionati (2). Dobbiamo quindi prestare attenzione alla provenienza del riso che consumiamo, troppo spesso poco trasparente. Lo sappiamo, non è cosi semplice !
  • Secondo il Center for Food Safety & Applied Nutrition (3), il riso integrale contiene in media 10 volte più arsenico del riso bianco! Altri studi hanno confermato questa tesi (4, 5) dimostrando che l'arsenico si accumulerebbe nella buccia del riso

Insomma ragazzi, per il prossimo ristorante giapponese, niente sashimis e makis, lunga vita alla zuppa miso !

Infine, il piombo risulta sempre meno presente anche grazie alla quasi completa sparizione di benzina e vernici a base di piombo. L'elevata tossicità del piombo comporta principalmente un rischio del cosiddetto avvelenamento da piombo, che ha come sintomo principale la riduzione delle capacità cognitive.

Pesci piccoli o grossi, quale differenza ?

E a voi, piacciono le sardine?

Ecco perché: per dirla semplicemente, i metalli pesanti si accumulano lungo la catena alimentare. Più grande è il pesce, più accumula i metalli pesanti eventualmente contenuti nelle sue prede. E chi c’è in cima alla catena alimentare? Noi ovviamente e lil pesce squalo. Il nostro consiglio è quello di evitare i pesci che si trovano nella parte superiore della catena alimentare (pesce spada, tonno, squalo), per favorire i piccoli pesci situati nella parte inferiore (sardine, aringhe, acciughe, ecc.).

SQUALO, PESCE SPADA, RANA PESCATRICE, CERNIA BRUNA
> 0,5 mg/kg
Da consumare occasionalmente  

SALMONE, ORATA, SAN PIETRO, TONNO, BOTTATRICE
> 0,3 mg/kg
Da consumare con moderazione

SARDINE, ACCIUGHE, ARRINGHE, SGOMBRO
> 0,02 - 0,06 mg/kg
Da consumare senza pericolo

I valori corrispondono al contenuto medio di mercurio dei pesci pescati nel Mediterraneo secondo l'Agenzia europea dell'ambiente (6). Si noti che il limite fissato dalla Commissione europea è 0,5 mg / kg di mercurio per la maggior parte dei pesci e 1 mg / kg per alcuni pesci predatori come tonno e pesce spada (7).

Bio = senza metalli pesanti ?

" Quest'anno per la vigilia di Natale, ho comprato un salmone affumicato biologico QUINDI garantito zero metalli pesanti! "

Il biologico garantisce un prodotto senza pesticidi e altri composti tossici presenti in prodotti non etichettati. Ma per quanto riguarda i metalli pesanti, la situazione non è più rosea! Dove risiede l'intero paradosso del biologico è che contiene ancora più metalli pesanti del salmone convenzionale ... (9). Il motivo è davvero semplice: i mangimi biologici per pesci sono costituiti da avanzi di animali (certamente biologici) che hanno maggiori probabilità di essere contaminati.

Sarebbe un peccato smettere definitivamente di mangiare salmone (state scherzando? È davvero troppo buono! ). Basta limitare il consumo di pesce grossi a 1 o massimo 2 pasti a settimana. Per le persone a rischio (donne in gravidanza e bambini sotto i 30 mesi), il limite è di 150 g a settimana (8).

Lo sapevate ?

La contaminazione dei pesci non è solo il risultato di rifiuti tossici scaricati dagli esseri umani. Anche un pesce selvatico può contenere un alto livello di mercurio a causa del vulcanismo e dei metalli pesanti naturalmente presenti nella crosta terrestre!

SOGLIE UE
MERCURIO : 0,5 mg/kg
PIOMBO : 0,3 mg/kg

SOGLIE GOED
MERCURIO : 0,1 mg/kg
PIOMBO : 0,05 mg/kg

Da notare che le soglie stabilite dal GOED (Organizzazione globale per EPA e DHA) sono inferiori a quelle dell'UE. Come promemoria, EPA e DHA sono i 2 acidi grassi chiave di Omega 3.

L'opinione della nostra squadra

Come avrai capito, questo articolo non ha come scopo quello di farti diventare vegano o rifiutare sempre e comunque la certificazione BIO, ma semplicemente di illuminarti su alcuni pregiudizi riguardanti i metalli pesanti. Se è vero che il pesce è un'interessante fonte di Omega 3 che il corpo non riesce a produrre ida solo (articolo Omega 3), la problematica dell'equilibrio tra gli acidi grassi essenziali contenuti nei pesci e i metalli pesanti non può essere accantonata. Se alla fine di questo articolo ti stai ancora chiedendo cosa sia  meglio fare, ti consigliamo 2 approcci. Sarebbe un peccato perdere alcuni dei benefici del pesce, no? Il segreto sta quindi nella scelta di pesci piccoli da introdurre nella propria alimentazione per ridurre al minimo la quantità di metalli pesanti. In secondo luogo, la nutraceutica può giocare un ruolo fondamentale. Sei sorpreso? Il motivo è semplice: la caratteristica principale dell'estrazione dei lipidi è quella di poter purificare gli oli. Pertanto, le capsule combinano i benefici del pesce minimizzando la sua tossicità. I nostri Omega 3 sono infatti molto al di sotto delle soglie stabilite da GOED e dall'UE: 0,01 per mercurio e 0,02 per piombo (vedi analisi).
Sentitevi liberi di scegliere quale tra le due soluzione è la più adatta per voi: l’importante è consumare in modo intelligente!

(1) Jyrki K. Virtanen, Tiina H. Rissanen, Sari Voutilainen, Tomi-Pekka Tuomainen, (2007,) Mercury as a risk factor for cardiovascular diseases, The Journal of Nutritional Biochemistry, Volume 18, Issue 2,https://doi.org/10.1016/j.jnutbio.2006.05.001
(2) Changping Mao, Yinxian Song, Lingxiao Chen, Junfeng Ji, Jizhou Li, Xuyin Yuan, Zhongfang Yang, Godwin A. Ayoko, Ray L. Frost, Frederick Theiss. (2019). Human health risks of heavy metals in paddy rice based on transfer characteristics of heavy metals from soil to rice, CATENA, Volume 175,Pages 339-348. https://doi.org/10.1016/j.catena.2018.12.029.
(3) Center for Food Safety and Applied Nutrition. (2014). Arsenic in Rice and Rice Products: Risk Assessment Report. https://www.fda.gov/files/food/published/Arsenic-in-Rice-and-Rice-Products-Risk-Assessment-Report-PDF.pdf
(4) Meharg, A. A., & Hartley‐Whitaker, J. (2002). Arsenic uptake and metabolism in arsenic resistant and nonresistant plant species. New Phytologist, 154(1), 29-43.
(5) Union, C. (2012). Arsenic in your food. Our findings show a real need for federal standards for this toxin. Consumer Reports. http://consumerreports. org/cro/magazine/2012/11/arsenic-in-your-food/index. htm.
(6) European Environment Agency. (2018). Mercury in Europe’s environment. https://www.eea.europa.eu/publications/mercury-in-europe-s-environment
(7) EU (2006) Commission Regulation (EC) No 1881/2006 of 19 December 2006 setting maximum levels for certain contaminants in foodstuffs (Including various subsequent amendments) (OJ L 364, 20.12.2006, p. 5-24)
(8) ANSES (2016). Consommation de poissons et exposition au méthylmercure. https://www.anses.fr/fr/content/consommation-de-poissons-et-exposition-au-méthylmercure
(9) 60 Millions de Consommateurs (2016). Saumon : le bio n’est pas irréprochable https://www.60millions-mag.com/2016/11/24/saumon-le-bio-n-est-pas-irreprochable-10800
(10) Journal officiel de l’Union Européenne. (2006). RÈGLEMENT (CE) No 1881/2006 de la Commission Européenne. https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2006:364:0005:0024:FR:PDF
(11) GOED. (2018). https://goedomega3.com/storage/app/media/uploaded-files/GOED%20Monograph%20-%202018%2010%2010.pdf

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