Nutrizione

La spirulina bio esiste davvero ?

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Spirulina Biologica. In questo articolo, prendiamo davvero il tempo necessario per comprendere questo dibattito che appassiona gli amatori dell’alga. La spirulina Bio è un controsenso ? O, al contrario, una evidenza inconfutabile ? Per capirlo, ritorniamo alle basi: che cos’è il Bio ? Che cos’è la spirulina? E soprattutto: chi vuole incastrare i piccoli produttori di spirulina ?

Ritorno alle basi : che cos’è il BIO ?

Negli anni ’80, il consumo di massa esplode e la domanda generale per un’alimentazione più sana segue questa tendenza. Normale, perché ormai i consumatori sono sensibili alla tematica dell’impatto dell’Uomo sull’ambiente. E questo nuovo mercato è potenziato dalle prime indagini sull'inquinamento del suolo, dell'acqua e dell'aria. È in questo contesto che nel 1985 è nata in Francia l'etichetta AB, "Agricoltura biologica". Il suo obiettivo? Essere uno standard per il consumatore, una garanzia di un prodotto pulito, in particolare privo di sostanze chimiche, riconosciuto nocivo per l'alimentazione, l'agricoltura e l'ambiente (1).

Si tratta quindi di prodotti agricoli e alimentari, due condizioni imprescindibili per poter parlare della certificazione “agricoltura biologica”. Non possiamo di certo parlare di una camicia BIO, anche se il cotone che la compone può essere biologico. Allo stesso modo, non andremo a cercare la certificazione AB sul salmone selvatico catturato nel Pacifico, prodotto non agricolo per definizione …

Da allora sono state create altre certificazioni specifiche per soddisfare la domanda di prodotti non alimentari e “puliti”, come i cosmetici (Cosmebio, Cosmetici Ecologici, ecc.). Si sa, gli affari sono affari …

Una certificazione europea

Nel 2009, la certificazione biologica europea ha assorbito tutte le etichette locali e le specifiche standardizzate in tutto il continente.
Oggi, se acquisti un prodotto contrassegnato dalla fogliolina verde, significa che ques’ultimo soddisfa le specifiche dello standard europeo. Qualunque sia il luogo di produzione, è convalidato dagli standard locali.

E la spirulina ?

La Spirulina è un cianobatterio di acqua salmastra, né fresca né salata, del genere Arthrospira (2), batterio microscopico e fotosintetico di colore blu-verde. Ha bisogno di luce solare, minerali e oligoelementi per riprodursi (potassio, sodio, magnesio, ferro, fosforo, azoto ...). I cianobatteri sono molto spesso descritti come alghe perché assomigliano a queste ultime (3,4). Ci siamo: la relazione tra alghe e biologico è facilmente comprensibile, soprattutto se parliamo di acquacoltura. Quella tra cianobatteri e bio ... È già meno ovvia.

Il dibattito è acceso.

Voglio anche io la mia etichetta AB !

Dal 7 maggio 2017 (5), la spirulina è entrata nel campo di applicazione del regolamento europeo UE 889/2008 sull'agricoltura biologica, ed è assimilata alle alghe. La domanda è quindi risolta: se ontologicamente la spirulina è un cianobatterio, a livello legislativo e giuridico viene considerata come un'alga. La porta alla certificazione è spalancata.

E anche quella del conflitto con i produttori francesi di spirulina. Infatti, questi ultimi stavano lavorando su una certificazione specifica per la Spirulina, costruita su misura per i ... cianobatteri (6).

Ma l'organismo di competenza ha fatto la sua scelta, e per avere il famoso logo AB sarà ora necessario coltivare la spirulina secondo precise specifiche (acquacoltura), in particolare con input biologici. I produttori francesi di spirulina rimasti indietro nella corsa alla certificazione tanto cara ai consumatori, gridano allo scandalo e al complotto.

Perché è così complicato ?

In effetti, gli input organici - soprattutto quelli che forniscono azoto - rendono la produzione di spirulina molto più complessa. Questo è il motivo per cui le spiruline BIO di qualità sono così rare sul mercato. È necessario un intero sistema di produzione dedicato per agli input azotati organici e coloro che ne hanno sviluppato uno lo hanno naturalmente brevettato per proteggersi e mantenere l'esclusività.

Molti ci hanno provato, anche in Francia, con ingenti investimenti, ma pochissimi ci sono riusciti. Non dimentichiamo che un input di scarsa qualità, anche se biologico, è sinonimo di una spirulina di scarsa qualità, ma anche in questo mercato così insidioso, gli esperti non si lasciano di certo ingannare...

La scelta dello staff

Senza entrare in un dibattito ridicolo, sappiamo tutti che esistono ottime spiruline artigianali, anche senza la famosa certificazioni, così come ci sono ottime spiruline biologiche prodotte all'estero.

Abbiamo scelto Parry Nutraceuticals (in India) che recupera l'azoto tramite la fermentazione anaerobica dei rifiuti organici per produrre i propri input organici perché il suo approccio ci è sembrato davvero convincente.

Quanto agli altri criteri qualitativi, che restano centrali, ora li conoscete a memoria :

  • Essiccazione a freddo,
  • Livello di ficocianina,
  • Controllo di metalli pesanti,
  • Pesticidi e microcistine,
  • Livello di proteine,
  • Niente silicio nelle compresse.

Pubblicazioni

(1) https://agriculture.gouv.fr/sites/minagri/files/documents/pdf/PJ3-Nvx_R_CE_889-2008_cle41a61d.pdf
(2) O Ciferri “Spirulina, the edible microorganism.”Microbiol Rev. 1983 Dec; 47(3): 551–578. PMCID: PMC283708 PMID: 6420655
(3) https://www.ncbi.nlm.nih.gov/mesh?Db=mesh&Cmd=DetailsSearch&Term=%22Cyanobacteria%22%5BMeSH+Terms%5D
(4) https://www.ncbi.nlm.nih.gov/Taxonomy/Browser/wwwtax.cgi?id=1117
(5) https://filiereagro.bureauveritas.fr/medias/systhese-evolutions-reglementaires-bio-au-27-03-2017.pdf
(6) https://www.spiruliniersdefrance.fr/spip.php?article558

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